Nelle popolazioni occidentali il cibo assume una valenza che supera la necessità e diventa abitudine: buona abitudine o cattiva abitudine? Inutile o forse utile ricordare che le buone (e le cattive) abitudini si formano con l’esempio. Il ruolo educativo dei genitori assume un’importanza fondamentale in tutti i campi: morale, culturale e di stile di vita. Per ciò che riguarda la cura dei bambini, è assolutamente riduttivo limitarla alla consulenza pediatrica: la vera “cura”, nel senso più ampio dell’accudire, nasce dall’attenzione completa da parte dei genitori per il proprio bambino.

Il bambino non è un adulto in miniatura. Per i bambini il cibo ha una funzione non solo energetica, ma anche plastica: serve a costruire il corpo che sta crescendo. I bambini hanno un’immaturità funzionale complessiva degli organi e dei sistemi, in particolare un’immaturità degli organi che devono disintossicare l’organismo. Gli organi escretori come il rene, la pelle, i polmoni e l’intestino non sono ancora completamente efficienti e nei bambini possono verificarsi più facilmente accumuli di sostanze estranee o tossiche. Il corpo del bambino è inoltre più permeabile poiché anche le barriere fisiologiche (intestinale, cerebrale, cutanea) non sono mature e le proteine del sangue, che devono legare ed eliminare le sostanze tossiche, sono più scarse. Per questo il bambino è più suscettibile in generale alle intossicazioni e certamente più sottoposto all’accumulo nell’organismo di additivi, coloranti e conservanti, spesso presenti nei cibi industriali. Usare cibi con additivi non è assolutamente ammissibile, infatti queste sostanze, pur non essendo tossiche di per sé, sono difficilmente smaltibili dall’organismo e con l’assunzione sistematica nel corso degli anni vanno lentamente “accumulandosi” nell’organismo.

Alimentarsi con consapevolezza e nel rispetto dell’ambiente può assumere il significato di trasmettere ai bambini e alle nuove generazioni l’amore per la natura, il rispetto per la terra e per i suoi prodotti, per i cibi semplici e sani, per i prodotti regionali. La cucina del territorio non è solo una moda ma è anche un evidente vantaggio per l’ambiente. Il pasto dovrebbe essere un momento di gioia condivisa, di armonia, di riunione della famiglia, colloquio e scambio oltre che, scegliendo un’alimentazione corretta, rispetto per sé e per la propria salute. Il bambino che vede i genitori alimentarsi in modo frettoloso, distratto, poco attento alla qualità dei cibi, sarà in un primo tempo vittima della loro superficialità e poi, in età adulta, quasi sicuramente egli stesso riprodurrà le cattive abitudini apprese, con danni prevedibili per la propria salute e per i figli dei figli.
Dovere del Pediatra è educare le famiglie a un’alimentazione il più naturale possibile, tornando alle sane merende: il pane casereccio con l’olio extravergine, il pane con la marmellata, il miele, la frutta, i frullati, le spremute e le torte casalinghe. Dedichiamo dunque all’alimentazione uno spazio quotidiano e torniamo a consumare i piatti regionali anche “poveri”, i piatti legati alla stagione, le proteine dei dimenticati legumi e soprattutto i cibi biologici, privi di conservanti e additivi.

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