L’elemento acqua è fondamentale nello sviluppo psicofisico ed emozionale del neonato. Ad avvalorarlo sono studi medici che dimostrano come l’acqua fornisce al bambino una condizione eccellente per agevolare il consolidarsi della sicurezza di sé. Madre e figlio sono stati uniti per 9 mesi da un caldo liquido. Attraverso la pratica del nuoto neonatale, dai 3 ai 36 mesi, si potenzierà e si continuerà l’idillio amoroso tra mamma e bebè, rafforzando il legame memorabile che resterà per sempre nell’emotività del bambino divenuto adulto. Attraverso l’acqua il neonato ricostruisce quella sensazione di “suono” e pienezza avvolgente del liquido amniotico. Inoltre, immerso nell’acqua, nella totale libertà di movimento e motricità, il neonato rivelerà un quadro preciso di sé agli osservatori, i quali potranno, attraverso i suoi movimenti, diagnosticare eventuali anomalie altrimenti prematuramente visibili nella dimensione aria. La domanda più frequente dei genitori è: come fa a capire che non deve bere e come fa a non annegare? La magia sta proprio in questo: nessun neonato dimentica il fatto che fino a poco tempo prima ha vissuto una condizione di apnea totale e acquisisce un maggior controllo della respirazione..

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