La riabilitazione in acqua consente tempi di recupero sicuramete più brevi rispetto a quella effettuata “a secco”, ossia in palestra. Le sedute di riabilitazione in acqua si effettuano con esercizi mirati alla risoluzione di un problema, il termine è meglio noto come Idrokinesiterapia che può essere effettuata sia individualmente, sia in gruppo. Le possibilità terapeutiche che derivano dalle opzioni offerte dall’acqua, non ripetibili a secco, possono essere sfruttate dal fisioterapista per raggiungere obiettivi specifici di recupero con modalità e tempi diversi rispetto a quelli usati in palestra, facilitando così la riacquisizione delle competenze motorie compromesse. L’acqua è ormai vista non più come semplice supporto del progetto di recupero, ma come un elemento decisivo per ottenere risultati non perseguibili in un ambiente condizionato dalle leggi della forza di gravità. Vediamo ora altri benefici che porta l’acqua.

Diminuzione del peso. È il primo aspetto che notiamo appena ci immergiamo: l’immersione fino alla linea ombelicale corrisponde a una diminuzione pari al 50% del peso corporeo, mentre con l’acqua alla base del collo in pratica si annulla il peso corporeo. Questo permette di rendere i movimenti meno stressanti per le articolazioni, consentendo esercitazioni impensabili a secco.

Resistenza dell’acqua. Consente di mantenere una tensione muscolare uniforme durante i movimenti, favorendo il recupero del tono e della flessibilità muscolare. Per esaltare ulteriormente questa caratteristica si utilizzano piccoli attrezzi, galleggianti e non, per favorire il movimento oppure contrastarlo ulteriormente quando si vuole un rinforzo muscolare intenso.

Pressione idrostatica. Ossia la forza esercitata dall’acqua perpendicolarmente sui corpi immersi, aiuta l’allenamento della cosiddetta sensibilità propriocettiva, quel sofisticato meccanismo che informa il sistema nervoso sui movimenti che il nostro corpo sta compiendo. Ciò rende l’acqua un ottimo mezzo di condizionamento aerobico, migliorando l’efficienza del sistema respiratorio e cardiovascolare.

Temperatura. Quella mantenuta all’interno di una vasca riabilitativa (32° C) aumenta la vascolarizzazione dei tessuti, migliorando l’ossigenazione e favorendo il recupero muscolare da stati di irritazione anche cronici.

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